IL SEGGIO

Il “basto” era il seggio con cui venivano “bardate” le cavalcature da lavoro, ossia i cavalli meno pregiati, gli asini e muli. Si trattava di una struttura il legno per permettere l’ancoraggio delle merci o masserizie da trasportare.

Nel medioevo il termine “barda” o “bardatura” identificava l’insieme di tutte le pezze d’arma difensive necessarie per vestire interamente un cavallo destinato all’uso bellico, proprio perché veniva “bardato” con esse. La sella dei cavalieri, detta “seggio”, era l’evoluzione di quanto inventato in epoca romana per permettere una migliore cavalcabilità del cavallo grazie all’ausilio delle “staffe”, che davano la possibilità al cavaliere di andare in “sospensione” ed essere più saldo sulla groppa del cavallo.

Si noti la forma delle “palette” e la fibbia in alto a destra, questa serviva per passare una cinghia poggia schiena per le donne.

Il seggio del cavaliere medievale, oltre alle staffe, era caratterizzato da 2 “palette”, poste una davanti e una dietro al cavaliere, per sostenere il cavaliere durante gli scontri, alle quali si agganciava tutta la bardatura per mezzo di fibbie e ganci.

Si notino sotto la sella i due cuscini paralleli riempiti di lana e crini.

Bisogna immaginare che i cavalli eseguivano vere e proprie “figure” di guerra, rampando con le gambe anteriori e sgroppando e scalciando con le gambe posteriori. Sia la barda che la sella erano costruite con due elementi paralleli morbidi, di solito realizzati con paglia, lana, o crini di cavallo, che fungevano da cuscinetto per la schiena del cavallo. A questi veniva fissata la seduta in cuoio o tessuto, o gli elementi di ancoraggio nel caso del basto.


L’equilibrio del cavaliere quindi era sempre precario e appesantito dall’equipaggiamento dell’armatura. E’ per questo motivo che nel tardo medioevo i cavalieri iniziarono a vincolare al seggio anche la lancia, in modo da avere maggiore stabilità al momento dello scontro.